GRAZIE PROFESSORESSA PIA

di RICCARDO DEFEO

GRAZIE PROFESSORESSA PIA

Ruvo di Puglia Cronaca

letto: 438 volte 16 giugno 2020 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


Ciao Pia Olivieri, mia prima professoressa di Filosofia e Storia del liceo. Forse è stato il tuo primo incarico quando sei arrivata ad insegnare nella stessa scuola dove avevi studiato, a Corato, e sei diventata collega di quei professori che non sempre erano riusciti a valorizzarti. Ne parlavi come di una serena e giusta ricompensa del tuo percorso culturale e di vita. Stamattina appena alzato ho trovato un messaggio, anzi un link, inviatomi stanotte, intorno all’una, da mia sorella che soffre d’insonnia e che abita qui vicino. Il link riportava la notizia su Ruvo live del tuo abbandono di questa terra. Notizia inaspettata. Non sapevo molto della tua vita privata. Tre anni fa sei venuta al Comune di Corato a farmi gli auguri per il mio “matrimonio” con Luciano. Avevi il tuo consueto sorriso pieno di energia come ad ogni incontro e che, abbracciandomi, divenne ancora più radioso dicendomi “finalmente ti vedo sorridere”. Ti avevo mandato la comunicazione dell’evento, speravo ma non ero certo che venissi alle 4 di pomeriggio sotto il sole cocente di fine luglio. Forse già non stavi bene. Mi hai fatto un bellissimo regalo: ciao Pia. Ricordo la tua prima lezione di Storia durante la quale, alla maniera di Socrate, chiedesti ad ognuno di noi, ragazzi di prima liceale, la definizione di storia, ricordo le letture dei brani dei filosofi greci, ricordo gli incontri pomeridiani presso un magazzino chiamato “Circolo liceale”, che ormai veniva usato da pochissimi studenti più grandi come ritrovo pomeridiano, ricordo le frasi più belle sulle donne che noi, un gruppo di studenti, abbiamo scritto insieme a te su cartoncini per celebrare l’8 marzo nel corridoio della scuola; la tua partecipazione alla festa di compleanno, 18 anni, di una nostra compagna; le corse a casa tua a chiederti consiglio quando la stessa compagna fu sospesa per, a noi sembrava, un’ingiustizia. Ricordo una lettera che ti inviai, poco più che adolescente, per provare a dare voce al dolore che mi attraversava e la tua premurosa risposta. La tua determinata certezza che il tuo compito di formatore di coscienze e il tuo contributo a favorire la crescita interiore e intellettuale non aveva fine con il mandato dello Stato: hai sempre continuato a vivere il tuo ruolo e il tuo compito anche al di là dei muri a volte poco ariosi dell’edificio scolastico. Sei stata per me, anche se non ci siamo frequentati, un continuo punto di riferimento, una delle stelle della mia costellazione personale, quella che ci costruiamo per andare avanti, per avere una guida nelle tempeste della vita: tutte le persone a me vicinissime hanno conosciuto il tuo nome, ho sempre parlato di te e del tuo ruolo importante che hai avuto nella mia crescita. Ci siamo rincontrati come colleghi, sono venuto a trovarti nella sede della tua associazione di insegnanti europei, mi hai parlato della tua esperienza di assessora alla cultura di Ruvo e della bellezza di partecipare alla vita politica, mi dicesti che non c’è niente di più bello, in senso etico, della vita politica. E sono sicuro che avevi in mente Platone, Socrate e la piena consapevolezza che non esiste niente altro al di là della dialettica tra gli esseri umani e che è proprio la dialettica il "campo magnetico" da cui si genera ogni cosa del sapere. La Dialettica è l’unico medium generativo. Pia mi hai insegnato a scavare nel discorso, a rilevare le sfumature delle parole, a rivelare la bellezza del pensiero, ad avere fiducia nell’essere umano e nelle nostre possibilità di rendere sempre migliore la vita sulla terra, a comprendere che il tuo sarebbe stato anche il mio lavoro. Grazie Pia Olivieri

Tuo studente e collega Riccardo de Feo