GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: CAUSE E POSSIBILITA’ DI CURA

di redazione press

GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: CAUSE E POSSIBILITA’ DI CURA

Bari Cronaca

letto: 208 volte 9 luglio 2018 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


L’azzardo, «è la nuova droga dei poveri», un fenomeno silenzioso e crescente, e i numeri parlano chiaro, il 65% delle persone che fanno uso dell’azzardo regolarmente vive al di sotto della soglia di povertà. Sono i più deboli che si lasciano tentare dall’illusione di improbabili vincite: nei giorni del ritiro delle pensioni si registra un picco di giocate.

A spendere di più sono le fasce povere della popolazione, che sono quindi più a rischio di ammalarsi e di finire nella spirale della dipendenza e dei debiti. È di fatto un sistema che aumenta le disuguaglianze. Il gioco d’azzardo patologico è rappresentato dal pensiero ossessivo verso il gioco, che comporta una perdita del contatto con la realtà, l’isolamento sociale e la sottovalutazione da parte del giocatore del rischio di perdita economica derivante dal gioco stesso: c’è chi trascorre gran parte della propria giornata alle slot machine o ai videopoker, c’è chi acquista “gratta e vinci” a iosa, c’è chi scommette i suoi “numeri vincenti” al Superenalotto, chi fa scommesse sportive per troppe volte a settimana

Il gioco d'azzardo è un problema quando da passatempo diventa dipendenza. E quando diventa dipendenza è una malattia, che però si può curare. I Servizi per le dipendenze patologiche delle ASL hanno specifiche equipe (composte da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri) che si occupano di diagnosi e cura del gioco patologico.

Ma chi è il giocatore d’azzardo patologico? Quali sono i fattori di rischio? La dipendenza dal gioco si può prevenire? Queste sono solo alcune delle domande a cui vogliamo dare delle risposte nel corso della tavola rotonda di mercoledì 11 luglio alle ore 9.30 Hotel Excelsior (via G. Petroni,15) , moderata dalla giornalista Patrizia Camassa.

Dopo i saluti di Domenico Liantonio Seg. Gen. FNP CISL Bari e Vitantonio Taddeo Seg. Gen. FNP CISL Puglia, introduce Grazia Palumbo FNP CISL Bari. Intervengono: Don Alberto D’Urso Presidente della Consulta Nazionale Antiusura, Dott. Antonio Taranto ASL Bari Dipartimento di Dipendenze Patologiche, Rosa Franco Pres. Centro di Servizio per il Volontariato “San Nicola” di Bari, Francesca Bottalico Ass. Welfare Comune di Bari, Maggiore Alessandro Carpentieri Comando Prov.le Carabinieri Bari, Dott.ssa Daniela Poggiolini Psicologa IKOS. Conclude: Daniela Fumarola Seg. Generale CISL USR.

TERRITORIO BARESE. Secondo uno studio condotto, pubblicato e presentato alla Camera dei deputati da Dataninja( società che si occupa di data journalism) , tra gratta e vinci, slot machine e video lottery, i baresi giocano mediamente da 1000 a 2000 euro a testa all’anno, e a detenere il primato delle giocate alle macchinette sono i cittadini residenti nel Sud-Est barese. Nei 41 comuni del Barese, secondo quanto pubblicato sono stati spesi nel 2016, 825 milioni e 13 mila euro in giocate, nelle 6.823 macchinette disponibili in sale scommesse, bar e tabaccherie.

Oltre due miliardi di euro, costano i ludopatici cronici in termini di spese socio-sanitarie. E sono briciole rispetto a quello che accadrà in futuro: quando i miliardi di euro da sborsare ogni anno potrebbero essere 46. L’equivalente di una finanziaria e di quasi due spending review. In ogni caso, sei o sette volte tanto quello che lo Stato si mette in tasca grazie all’azzardo. I dati ufficiali, non riescono a esaurire un fenomeno che per lo più è ancora sottovalutato, spesso nascosto dai diretti interessati, i quali si rivolgono ai Sert e ai centri specializzati solo in caso di estrema necessità.

DUE MILIONI A RISCHIO, 800MILA I MALATI. Il gioco patologico è un fenomeno in crescita vertiginosa in Italia. Al nostro paese appartiene il triste primato di una diffusione capillare delle slot machine ma anche della vendita eccessiva di gratta e vinci. La pressione è fortissima perché il giro d’affari delle società che si dividono la torta delle scommesse illegali, dalla Sisal alla Snai, da Lottomatica a Intralot, è di 15 miliardi di euro l’anno, sui quali, i margini di profitto sono molto alti. Sarebbero oltre 7mila gli italiani in cura per ludopatia nei centri sanitari pubblici. Nel 50% dei casi sono giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Alla data di gennaio 2016 in Italia erano 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati.