La "pulizie" etniche nella Storia

di salvatore di gennaro

La "pulizie" etniche nella Storia

Corato Attualità

letto: 175 volte 9 novembre 2019 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


Ha fatto un certo scalpore la notizia che il sindaco di Predappio, la cittadina natale di Mussolini, abbia negato un contributo di 370 euro ad uno studente che doveva, con un gruppo, visitare Auschwitz, giustificandosi col fatto che riteneva tale viaggio "di parte". Non so cosa intendesse dire con questa frase, ma vorrei aggiungere qualcosa a riguardo, che forse concretizza anche il pensiero del "primo cittadino". Da studioso ho notato che esistono, nella Storia, eccidi ed eccidi: la loro valenza viene data da quello che riescono a rappresentare nel momento presente. Alcuni come, valgano ad esempio per tutti gli altri, i 18 milioni di indiani d'America massacrati direttamente dai conquistatori del West, non suscitano alcun raccapriccio, anche perché compiuto, tale sterminio, dai "vincitori" per eccellenza, nostra guida postbellica; altri continuano a suscitare "pathos", o si fa di tutto affinché esso permanga. E' un fatto normale: il tempo relativamente breve trascorso dallo sterminio ebraico e l'affiorante ideologia di estrema destra, che solitamente si manifesta quando viene trascurato, in uno Stato, il concetto di "Patria" in favore di un "cosmopolitismo" non da tutti compreso ed apprezzato, considerata, tale ideologia, assai pericolosa e pertanto da combattere strenuamente, rendono questo triste avvenimento di "pulizia etnica" il più importante e l'unico degno di essere ricordato o invitato ad essere rimembrato. Affermare poi che la Storia insegna a non ripetere gli stessi errori, si è sempre rivelato come una grande illusione: l'uomo non solo li fa, ma li accentua, col tempo. E' la sua natura: se avesse dovuto guardare dietro, avrebbe avuto gli occhi anche da quella parte.