A che punto siamo...

di salvatore di gennaro

A che punto siamo...

Corato Politica

letto: 127 volte 12 giugno 2018 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


L'andamento delle ultime votazioni, anche se relativamente attendibili perché periferiche, stanno ad indicare l'altalenarsi puramente umorale dell'elettorato. Allontanatasi momentaneamente la promessa del "reddito di cittadinanza", cala il consenso per il M5S. Il PD ha il suo "zoccolo duro": sono, più che altro, i nostalgici della "contestazione studentesca" del '68, della (per loro puramente teorica) "uguaglianza sociale" e del sindacato che comandava a suo piacimento, facendo lievitare il debito pubblico. Salvini sta guadagnando, "cavalcando la tigre" dell'opposizione all'incontrollata invasione dei migranti: se dovesse cedere, anche lui farà i conti col netto calo delle simpatie. Berlusconi, è patetico: pensa ancora di valere qualcosa, ma la base sulla quale aveva dichiarato di contare (casalinghe sessantenni del centro sud, fornite di licenza elementare), sta piano piano scomparendo verso lidi "più tranquilli". L'essersi poi circondato, a suo tempo, di furbi opportunisti, lo ha fatto rimanere ormai quasi solo. Cosa dovrebbe fare per risorgere, prima di sparire politicamente del tutto? Cambiare nome al partito (le "Rondinelle", fautrici di buon auspicio, non andrebbe male) e combattere strenuamente, anche se è contro la sua natura, la vera nemica degli italiani: quella "casta" politica, che tanti guai ci ha arrecato. Pronto io, in questo caso, a collaborare con lui, o con chiunque desideri abbracciare "seriamente" questo "sacro" impegno.