di Luca Tundo
Bari Attualità
letto: 75 volte 14 febbraio 2021 Non raggiunti il minimo di 3 voti.
La leggenda di San Valentino, Sabino e Serapia
Sabino, era un giovane centurione romano che s'innamorò di Serapia, una
ragazza di religione cristiana. I due giovani decisero di sposarsi ma
la famiglia di Serapia negò il consenso. I due ragazzi si rivolsero
dunque al Vescovo Valentino. Sabino però non essendo battezzato per
amore di Serapia accettò subito compensare la mancanza con il sacramento
impartito da Valentino. Iniziarono allora i preparativi per festeggiare
il battesimo di Sabino e le imminenti nozze. I due ragazzi erano molto
felici per l'imminente avvenimento, ma Serapia contrasse una grave
malattia. La ragazza fu colpita da una grave forma di tisi e si aggravò
fino ad essere vicina alla fine. Sabino, disperato, chiese subito a
Valentino di essere battezzato al più presto e di unirlo in matrimonio
con Serapia prima che lei morisse. Valentino, commosso, battezzò il
giovane e lo unì in matrimonio al capezzale di Serapia. La leggenda
vuole che quando Valentino alzò le mani al cielo per benedire la loro
unione, un improvviso sonno beatificante avvolgesse i due giovani per
l'eternità.
Patrono degli Innamorati
Il patronato poi di san Valentino sui fidanzati si fonda su un antico
scritto dell’inglese Geoffrey Chaucer, il quale racconta soltanto come
nel giorno di san Valentino gli uccellini iniziassero le loro danze
d’amore: ma nulla di più! Anzi, forse lo scrittore ha addirittura fatto
confusione tra la festa del martire ternano e quella dell’omonimo santo
vescovo di Genova. Poi, pochi decenni fa, è intervenuta la
commercializzazione consumistica della ricorrenza e la Chiesa, come già
nei primi secoli aveva inglobato alcune festività paganeggianti, ha
cercato di «santificare» anche queste manifestazioni moderne,
promuovendo tra i fidanzati una maggiore consapevolezza verso il
Sacramento del matrimonio.
Restano le leggende, alcune anche banali, ma dobbiamo sapere che sono tali e soltanto tali.
Tundo Luca.