LETTERA DI UN CITTADINO AI CANDIDATI DI BISCEGLIE

di gianni ferrucci

LETTERA DI UN CITTADINO AI CANDIDATI DI BISCEGLIE

Bisceglie Attualità

letto: 1112 volte 9 maggio 2018 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


LETTERA DI UN CITTADINO AI CANDIDATI DI BISCEGLIE

Un vero esercito di Amore per la nostra Città.

E’ bello constatare il fermento di progetti,ideali,voglia di entrare in campo,condividere la propria disponibilità e le proprie convinzioni per salvare le tristi sorti di una Città che ha per metà dei suoi abitanti disoccupati e un livello di servizi obiettivamente mediocre.

Vorrei vedere tutti i candidati in un'unica lista condivisa, il Partito dell’”Amore per Bisceglie”, l’Amore disinteressato per una Città non ‘virtuale’ ma piena di Cittadini ‘virtuosi’ nel rispetto della legalità e del bene pubblico,della “vera” Cultura e della serena convivenza sociale dove portare i bambini in un parco pubblico o a fare una bella passeggiata in bici sia un piacere e non una triste e pericolosa avventura.

Chissà se tutti gli amorevoli concittadini candidati hanno già compreso,nel loro impegno,la consapevolezza della distinzione tra “sfera pubblica” e “spazio politico”: gli attori della ‘sfera pubblica’ non necessariamente devono essere infatti tali anche nello ‘spazio politico’:

Mi spiego meglio: la condizione minima e necessaria per partecipare alla ‘sfera pubblica’ è avere “competenze” e “ capacità”.

La ‘sfera politica’ ,invece, richiede spesso “capacità” (saper comunicare,carisma,saper coinvolgere il popolo,saper convincere) ma senza la “competenza” (saper mantenere cio’ che si promette,saper occuparsi della gestione del bene collettivo).

Esiste poi una fascia di individui (la stragrande maggioranza) che sono esclusi sia dalla “sfera pubblica” che dallo “spazio politico” tipica di situazioni in cui classi di popolazione (schiavi,popolo ignorante,ecc.) non ha alcuna capacità giuridica di rappresentarsi di fronte agli altri.

Questa esclusione è essenzialmente dovuta alla incapacità di competenza.

Ed è questo ,forse, il motivo per il quale ,nonostante un sistema definito “democratico” i nostri politici difficilmente rappresentano il popolo che gli ha scelti.

Soprattutto nel momento storico del nostro Paese in cui la difficoltà di creare un nuovo Governo si traduce essenzialmente con la perdita di “Potere” della politica stessa.

Un potere che fino a pochi anni fa derivava esclusivamente dalla possibilità da parte dei politici di migliorare obiettivamente la qualità della vita dei cittadini tramite l’unico diritto fondamentale di ogni società democratica: il diritto al lavoro (che quei politici,nel bene e nel male,riuscivano spesso a garantire).

Max Weber nella “Sociologia delle Religioni” (1920) osservava che successivamente ai “regni combattenti” le questioni del bene pubblico non erano piu’ affare che riguardasse i cittadini.

In caso di usurpazione del trono o di invasioni, per i sudditi cambiava solo il Signore che governava ma non la situazione sociale e la qualità di vita dei sudditi stessi.

Un grande numero di liste e di candidati sindaci dà solo l’illusione di grande partecipazione.

Escluso un solo pericolo: che cambiando chi governa la situazione dei cittadini rimanga sempre la stessa.

Dott.GIANNI FERRUCCI – Psicologo psicoterapeuta