L'impegno teatrale del Liceo Artistico Federico II

di Mariacarla Quaranta

L'impegno teatrale del Liceo Artistico Federico II

Corato Attualità

letto: 882 volte 13 giugno 2019 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


L’anno scolastico ha chiuso i battenti: accanto alla tradizionale attività didattica il Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi ha partecipato attivamente a mostre, allestimenti, concorsi, iniziative varie per rendere più significativa e fruttuosa l’offerta formativa, dando così la possibilità agli alunni di interagire con il territorio a livello locale e non, di conoscere più da vicino il mondo del lavoro e le tante interessanti realtà extrascolastiche che sempre sono utili per l’arricchimento del bagaglio culturale ed umano di ogni giovane. Tra queste realtà è doveroso ricordare il laboratorio teatrale, Fabular(t)e, realizzato grazie ai fondi strutturali europei PON 2014-2020, che ha coinvolto 29 alunni, guidati dall’esperto teatrale, Francesco Martinelli, e dalle professoresse Mimma Amorese e Giuseppina Stolfa. Una frotta eterogenea, proveniente da diverse classi, nel corso di cinque mesi di ammaestramento nell’arte della recitazione e prove, si è via via affiatata, dando vita ad un gruppo solido e coeso, che ha saputo dare il meglio di sé nella rappresentazione finale “L’arte, l’ardir , l’inganno”, tenutasi il 24 maggio al Teatro Comunale di Corato e replicata, il giorno dopo, ad Altamura, alla rassegna teatrale presso il Teatro Mercadante, dove i giovani attori hanno ottenuto il riconoscimento del premio della critica per l’opera inscenata, complessa e magistralmente interpretata. Nella pièce “L’arte, l’ardir, l’inganno” si alternano pagine della vita privata e professionale di Carlo Goldoni, uno dei padri della commedia moderna, con scene tratte dalle sue più celebri opere teatrali come La bottega del caffè, Gli innamorati, La locandiera, il Teatro comico e la Villeggiatura. Verità e finzione si intrecciano e l’una ispira l’altra perché come ebbe a dire lo stesso Goldoni “i due libri di cui non mi pentirò mai di essermi servito furono il Mondo e il Teatro”. E negli sketch interpretati dai ragazzi vengono messi in scena le passioni umane, gli errori e le debolezze di uomini e donne ritratti nella loro concretezza e per questo sempre attuali. Gli alunni hanno da subito saputo mettersi in gioco e se per alcuni, dal carattere più esuberante, il teatro è stato visto come il terreno più fertile per esprimere naturalmente la propria personalità, per altri è stato un’occasione unica per vincere la timidezza e le proprie paure e far scoprire a sé stesso e agli altri un nuovo sé, lasciando increduli genitori ed insegnanti. Tutto è stato reso possibile grazie alla capacità di coinvolgere ed entusiasmare del maestro Martinelli, che ha trasmesso tutta la passione e l’amore che lui nutre per il teatro a tal punto da far accettare ai ragazzi, e vincere, una sfida che sembrava impossibile, “esibirsi in un linguaggio costruito, desueto e lontano dalle abitudini espressive attuali, tese all’utilizzo di neologismi, frasi fatte ed abbreviazioni tipiche della messaggistica”, come afferma lo stesso Martinelli.

L’istituto, rappresentato dal dirigente scolastico prof. Savino Gallo, si prefigge di continuare nella ormai lunga tradizione teatrale, nella convinzione che l’obiettivo più alto del progetto, insieme alla crescita interpersonale nella dinamica di gruppo e alla capacità di modulare la sfera emozionale, sia la formazione della personalità dei giovani alunni.


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