La vita in città e nel paese

di salvatore di gennaro

La vita in città e nel paese

Corato Attualità

letto: 324 volte 10 agosto 2018 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


Troppo ghiotto l'invito della Redazione a scrivere qualcosa, per un grafomane come me. Solitamente il mio argomento è la Politica: l'ho studiata a fondo ma, più che altro, ne ho passione, credendola giustamente, in un regime democratico, l'anima della società. Ma vedo, dai riscontri, che desta più interesse un articolo sulle abitudini notturne dell'istrice delle Murge piuttosto che un commento sulle nostre traversie politiche. Non posso certo cambiare i gusti della gente. Parlerò quindi di come si intende diversamente la vita in un paese ed in una grande città. Ho passato quarant'anni a Roma, per lavoro: mi sono trovato, purtroppo, quando era ormai scomparsa l'atmosfera della "dolce vita", e già si notavano le prime avvisaglie sull'Italia che cambiava. Ma non è questo che interessa, quanto la qualità dei rapporti che si riescono ad allacciare. Chiaramente là si fa vita di quartiere, dato che difficilmente si possono mantenere contatti costanti con persone che abitano molto lontane tra loro. I grandi spazi favoriscono però un'apertura mentale adeguata ad essi, e le beghe personali si disperdono più facilmente al loro interno. In un paese invece i contatti sono più facili, ma anche più facili sono le incomprensioni e i dissidi, proprio perché non esistono "vie di fuga" naturali. Per i giovani, tornando a Roma, le zone dove ritrovarsi sono spesso remote, ma essi affrontano volentieri i disagi del traffico. Qui, invece, non ci si allontana di molto dalla "base". Riguardo alla disciplina sulle strade (non parlo dei facilissimi da sanzionare, "divieti di sosta"), è più semplice chiaramente farla rispettare in una grande città piuttosto che in un paese, dove tutti si conoscono. Dove è meglio vivere? Dipende dal carattere della persona: l'esuberante sceglierebbe senz'altro la città. Il tranquillo, il paese. Ma sono sempre scelte forzate, alle quali ci si deve comunque adeguare. Parlando di Corato, devo riconoscere che è una cittadina abbastanza pulita (il servizio di nettezza urbana è efficiente, anche se nulla si fa per evitare che i mozziconi di sigarette vengano buttati per terra, e i contenitori non servono ad alcunché se nessuno colpisce l'infrazione). Il problema sorge appena si esce fuori: l'abitudine a considerare ogni anfratto, una discarica, è dura a morire.