Al "Tannoia" di Corato gli esperti dibattono sulla nuova professione di ragioniere

di Padre A M Tannoia Istituto Tecnico Economico e Tecnologico di Corato

Al "Tannoia" di Corato gli esperti dibattono sulla nuova professione di ragioniere

Corato Attualità

letto: 722 volte 17 novembre 2019 Non raggiunti il minimo di 3 voti.


Ragioniere: si fa presto a dire, si, certo, so cosa fa, è quella figura di impiegato che ha a che fare con le scritture contabili. No, siamo proprio lontani dal riconoscere in questa semplicistica definizione la nuova professionalità del ragioniere. Lo si è capito ascoltando gli interventi del primo dei “Giovedì del Tannoia”, dedicato proprio al ragioniere. L’“Open Day” dell’ITET di Corato e Ruvo di Puglia si è aperto discutendo del “ragioniere: evoluzione, prospettive e sbocchi professionali”, con cui l’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico ha presentato uno dei suoi Indirizzi. Agli altri saranno dedicati i successivi appuntamenti.

Diamo informazione dell’incontro mantenendone la dimensione, efficacissima, del dibattito tra esperti. In questa circostanza erano presenti Marina Lalla vicepresidente vicaria Confindustria Bari e Bat, Angela Losito consulente del lavoro, Giuseppe Procacci direttore vendita dell’azienda “Olio Ribatti” s.a.s. Moderatrice del dibattito è stata la giornalista Marianna Lotito di “Coratolive”.

Il prof Giuseppe Barbone responsabile dell’orientamento in entrata dell’Istituto ha introdotto i temi dell’incontro ricordando che “in tre serate affronteremo i temi relativi a tre professioni storiche: dopo quella appunto del ragioniere, le figure del geometra e del perito agrario i cui profili si formano nella nostra Scuola”.

“E’ il secondo anno che il nostro Istituto ha organizzato una serie di workshop mirati a comprendere quali sono i percorsi di studio in essere presso le sedi di Corato e Ruvo di Puglia e quali sono gli sbocchi professionali, ovvero quali possono essere le Facoltà universitarie da frequentare al termine dei Corsi -ha sottolineato il dirigente scolastico prof.ssa Nunzia Tarantini salutando gli esperti, gli studenti e le loro famiglie-. Credo che quello di oggi sarà in incontro interessante anche per i ragazzi dell’ultimo anno di Scuola Media perché conta molto per loro e i loro genitori dove e a che cosa porta il Corso che si apprestano a scegliere, quali le prospettive dopo 5 anni di studio. Bisogna pensarci fin d’ora perché 5 anni passano presto. Il 5 dicembre inauguriamo il nuovo Laboratorio tecnologico per i Geometri e il 10 discuteremo e verificheremo l’utilizzo del drone in agricoltura trattando dell’agricoltura di precisione, obiettivo del Corso di Agraria giunto al terzo anno. I nostri percorsi di alternanza scuola-lavoro prevedono non soltanto esperienze presso aziende e studi professionali ma anche un pacchetto di ore di orientamento, che svolgiamo anche in occasione dei workshop come quello di stasera. Invito gli studenti del quinto anno a porre le domande che riterranno opportune”.

Dopo aver informato delle iniziative di potenziamento della comunicazione e della informazione dell’ITET attraverso i social e una veste nuova per il sito on line, Marianna Lotito ha presentato il ragioniere Giuseppe Procacci: “Proviene da questa scuola e ha sviluppato la propria professione in molte realtà italiane per varie aziende, tornando quindi a Corato quale responsabile vendite dell’ ‘Olio Ribatti’. A lui chiedo come è cambiata la professione del ragioniere che non è più la persona deputata a far quadrare i conti delle aziende. È così o mi sbaglio?”

Giuseppe Procacci: “Eduscopio ha registrato l’ITET di Corato come Istituto di primaria importanza. Subito dopo il diploma ho cercato di darmi un po’ da fare e sono stato venditore di un’azienda di Bari che produceva yogurt. Nell’arco di qualche anno diventai ispettore vendite poi capo deposito fino a quando iniziai a lavorare per il Pastificio ‘Riscossa’. Avevo notato, anche sulla scorta dei suggerimenti di alcuni clienti della grande distribuzione, che il suo marchio non era molto presente. Mi proposi all’azienda con l’idea di rilanciarne il marchio, e in una settimana fui mandato in Abruzzo a prendere contatti con clienti e fui subito assunto. Ho conosciuto realtà primarie nella grande distribuzione in Italia e multinazionali che sembravano inavvicinabili. Vorrei proprio soffermarmi su questo aspetto. Non esistono difficoltà insormontabili se si dà il meglio delle proprie capacità e del proprio impegno. Questa è la differenza che passa tra un ragioniere capace e un laureato che si fregia di un titolo che spesso non riesce a far fruttare. Dopo l’esperienza al Pastificio ‘Riscossa’ fui assunto dalla multinazionale italiana ‘Fiorucci’, nel ruolo di regional account, e curavo i rapporti con alcuni grandi distributori. Grazie a questa esperienza acquisii un paniere di conoscenze che mi fecero riflettere se non fosse il caso di aspirare a un ruolo più alto. Decisi perciò di propormi all’azienda ‘Ribatti’ il cui marchio aveva bisogno di essere ricollocato e valorizzato, e insieme con la dirigenza abbiamo programmato un percorso di sviluppo. Insomma le mie competenze si sono esercitate nel comparto agro-alimentare che nel nostro territorio è una risorsa ancora da mettere a frutto, da raccontare. Noi stiamo ancora pagando il fatto che i nostri amministratori, i nostri manager, i nostri imprenditori non hanno saputo valorizzare al meglio i nostri tesori che sono unici al mondo, ma dobbiamo imparare a venire fuori dal nostro Comune per valorizzarli”.

Marianna Lotito: “A Marina Lalla che oggi è presidente vicaria di Confindustria Bari e Bat chiedo quali fattori decideranno il futuro del mercato del lavoro da qui a 10 anni?”

Marina Lalla: “Non sono ragioniere e questo è stato un limite nella mia prima esperienza professionale. Ho fatto il liceo Classico, mi sono laureata in Giurisprudenza alla Luiss e ho frequentato un Master sulla gestione delle piccole imprese durante il quale ho appreso che mi mancava la formazione ragionieristica e ho dunque seguito un corso di ragioneria. Oggi devo a quel corso di ragioneria se sono in grado di capire i bilanci delle aziende e se ho potuto, prima della nomina a Vicaria, svolgere il ruolo di Tesoriera. Essenziali sono state le esperienze all’Estero, sei anni negli Stati Uniti, 3 in Svizzera, grandi occasioni di crescita. Per venire al tema dell’incontro ritengo che oggi dobbiate avere la consapevolezza della situazione di partenza: noi abbiamo un territorio per molti versi svuotato nel quale voi siete chiamati a costruire, e soprattutto ciò è necessario nell’area della BAT che risulta nel Sud Italia quella più svuotata. Quindi c’è moltissimo da costruire e migliaia di posti di lavoro da formare. Oggi più che mai servono una serie di competenze che questa scuola ha elencato nei suoi depliant: l’economia, il Diritto, la Tecnologia, l’Informatica, le Lingue. In scuole come questa il tradizionale scollamento con il mondo del lavoro si è molto ridotto mentre continua ad essere grande rispetto ai Licei nei quali trovo assurdo che non venga insegnata ancora l’Economia. In senso più specifico, per esempio, per il settore turistico il controllo di gestione, l’operatività di un food manager, sono importantissimi ruoli aziendali. Uscendo dalla scuola quindi si può guardare al settore turistico anche attraverso gli Istituti Tecnici Superiori, la laurea in Economia, e la laurea professionalizzante che abbiamo chiesto come Federturismo al Ministero. Federturismo è capofila del progetto europeo per l’omogeneizzazione degli studi turistici nell’Unione Europea. Potete inoltre iscrivervi alle lauree cosiddette step, di Scienze, Tecnologia, Economia e Matematica le più richieste in assoluto e le meno opzionate. In conclusione questa scuola vi apre molte porte e dovete solo decidere quale percorso post-scolastico intraprendere”.

Marianna Lotito: “ad Angela Losito presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della BAT vorrei chiedere quali sono le competenze fondamentali nel mercato del lavoro, anche in riferimento alla novità che l’ITET introdurrà nel suo curriculum, lo studio della lingua cinese”.

Angela Losito: “Sono ragioniera e ho cominciato il mio percorso di studi ad Andria ma già allora l’Istituto di riferimento nella provincia era il ‘Tannoia’ di Corato. Nel mio ruolo istituzionale mi ritrovo spesso a essere commissario negli esami di abilitazione per i consulenti del lavoro e posso garantire che coloro che vengono da questo tipo di scuola hanno un bagaglio culturale più elastico dovuto anche allo studio del Diritto che vi dà consapevolezza di cosa significhi essere cittadini europei e del mondo che possono maturare una esperienze di lavoro a livello internazionale. Certo dovete impegnarvi ad imparare e a fare tesoro di quanto apprendete in questa scuola perché la competenza si acquisisce con la formazione. Non c’è più bisogno dei ragionieri diplomati negli anni Settanta e Ottanta perché le competenze oggi richieste sono più raffinate, specifiche, specialistiche. La mia professione di consulente del lavoro si forma nell’Istituto Tecnico perché oggi ha bisogno della conoscenza del Diritto, dell’Economia, delle Lingue. Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari abbiamo costituito un nuovo Corso di laurea in Consulenza del lavoro”.

Marianna Lotito: “Ragionier Procacci immaginiamo che si presenti all’azienda ‘Ribatti’ un diplomato del ‘Tannoia’: che cosa gli chiederà il selezionatore che dovrà decidere se assumerlo oppure no?”

Giuseppe Procacci: “Intanto, trattandosi di azienda che opera nel settore agro-alimentare e commerciale, gli verrà chiesto se ha esperienze nell’e-commerce, se ha competenze nel marketing, in scienze energetiche: conoscenze che possono determinare differenze molto significative nei costi industriali del prodotto, e quindi una maggiore competitività dell’azienda. E infine le competenze relative ai social media. Tutte competenze che devono essere supportate da una formazione certamente anche successiva alla Scuola Superiore. Ma ritengo che questo Istituto sia già in grado di offrire delle professionalità che noi possiamo valorizzare se sono accompagnate dall’impegno, dalla voglia di spendersi e di sacrificarsi”.

Marianna Lotito: “Il settore turistico sta invertendo la tendenza alla decrescita che per anni ha caratterizzato l’economia regionale. La dott.ssa Lalla lo conosce molto bene. Le chiedo: cosa può offrire il diplomato del ‘Tannoia’ al settore turistico e al mondo del lavoro che ruota intorno ad esso?”

Marina Lalla: “Facciamo una premessa. Il nostro settore turistico non ha una grande tradizione, e a parte alcune eccezioni, le nostre aziende turistiche non sono nate da chi possedeva una conoscenza del turismo, e sono in una buona percentuale alberghi realizzati da costruttori che avevano la possibilità di costruire su aree con destinazione diversa dalla civile abitazione, o da chi in modo più romantico si è innamorato di un luogo. Voi capite che non può essere questo il retroterra che giustifica un investimento economico per iniziare un’attività d’impresa. Serve la conoscenza del mercato, delle sue esigenze, dei costi da sostenere. E così ci sono stati molti imprenditori che si sono scontrati con l’evidenza del prezzo medio di una stanza su un territorio, che gli imponeva di non poter chiedere di più, con i conseguenti problemi. Quindi è necessaria una formazione economica specifica. E davvero devo complimentarmi con questa Scuola che sa quello che serve al mondo del lavoro e lo traduce in corsi formativi e competenze”.

Marianna Lotito: “Quali sono, chiedo alla dott.ssa Losito, le aspettative del mercato del lavoro nei confronti del ragioniere?”

Angela Losito: “Il mercato del lavoro richiede una figura dalle competenze molto più ampie rispetto al passato, nel senso che il ragioniere oggi non può e non deve fare a meno di tutti i supporti tecnologici che le industrie dell’elettronica e dell’informatica mettono a disposizione e che servono a dare risposte immediate ai clienti i quali non sono più disposti ad attendere”.

Rispetto a tutti gli altri Indirizzi scolastici voi, all’indomani del diploma, avete subito la possibilità di diventare imprenditori


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